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LE PERSONE BLU

In città risiedevano diversi Uomini Blu, appartenenti ad una particolare genìa sparsa per il pianeta, che, per le caratteristiche bizzarre, viveva perlopiù ai margini del consesso umano. Spesso questi esseri si esprimevano con un linguaggio poco intellegibile, e i loro comportamenti si discostavano molto da quelli dei loro simili, che li interpretavano il più delle volte come un’incapacità o un rifiuto di relazionarsi. Ma la comunità di Partenope, avendo sviluppato nei secoli una straordinaria biodiversità antropologica e linguistica, li aveva inglobati senza quasi registrarne la stranezza. A farli venire definitivamente alla ribalta fu la pandemia. Questa portò infatti alla luce la particolare sensibilità degli Uomini Blu, che, altrove, in contesti poco abitati, li aveva portati a vivere in simbiosi con la natura e spinto, in qualche caso, a vagare per i boschi, facendo ipotizzare una discendenza diretta dagli Elfi Bianchi del Nord Europa.  

Così, quando Partenope piombò nella quarantena, liberando il chiacchiericcio delle rondini, il ronzìo delle api, il fruscìo degli alberi, e restituendo al mare e al cielo la loro limpidezza, molti Uomini Blu, dopo un lieve spaesamento, dovuto all’interruzione improvvisa di certe abitudini un po’ rigide, immersi in un paesaggio visivo e sonoro più puro, cominciarono a sentirsi a proprio agio.

Trascorrevano intere giornate ad ascoltare il canto degli uccelli, o a contemplare il mare dalle terrazze delle proprie case, annusavano la primavera dalla malvarosa o dal rosmarino, non sobbalzavano più udendo un cane abbaiare dalla strada, e così via. Quando sedevano silenziosi accanto alle madri affaccendate, assumevano uno sguardo assorto che rivelava qualcosa di nuovo. Al tempo stesso, sembravano incuriositi dalla possibilità di comunicare con i loro premurosi assistenti, o con qualche parente lontano, attraverso lo schermo dei loro dispositivi, che lasciandoli intrufolare nelle loro case, apriva uno squarcio nelle loro vite.

Sicché i genitori degli Uomini Blu vinsero il timore di vedere precipitare quelle creature un po’ diafani aldilà di un monitor come novelli Alice nel paese delle meraviglie, e si risolsero ad assecondare questa nuova propensione.  Chiesero agli insegnanti di organizzare qualche incontro con i compagni di scuola, e si rivolsero a parenti ed amici per ottenere il supporto dei loro figli. A mano a mano si formò una cordata, che allungandosi oltre i confini della città e della nazione fece venire gli Uomini Blu in contatto con un gruppo di Hikikimori legato al movimento mondiale per la difesa del pianeta, presieduto da una Principessa di nome Greta, che si diceva fosse anche la protettrice degli Uomini Blu. [….]

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Giovanna Silvestri - 56 anni - Napoli

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