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LA PROFEZIA

Solo quando lo Yokai  Amikiri, il Tagliatore di ragnatele, si manifestò su tutto il Pianeta  in  tutta la sua potenza, capimmo finalmente i segni che da tempo ne preannunciavano l’arrivo.

Tutto era iniziato qualche anno prima nel lontano Giappone: sempre più spesso gruppi di ragazzi preferivano rinchiudersi nelle loro minuscole stanze, illuminate esclusivamente dalla luce artificiale dei loro dispositivi.

Vennero chiamati “Hikikimori”, che significa letteralmente “gli isolati”, nuovi profeti di un mondo senza fantasia che pian piano si stava dimenticando dell’amore e della vita: un mondo in cui le persone sempre più volentieri sceglievano la solitudine, dimenticandosi della cura necessaria per gli altri e per la Madre Terra.

Erano gli anni in cui quest’ultima mostrava manifestazioni evidenti della sua sofferenza: gli orsi polari cercavano invano del cibo tra i ghiacciai in rapido scioglimento, mentre incendi divampavano per settimane, distruggendo senza alcuna pietà la struggente bellezza della natura.

Osservate dagli impietosi satelliti,  intere regioni della Terra apparivano  immerse in una fitta spuma che non permetteva agli abitanti di respirare come una volta, quando si assaporava,  con gusto e infinita riconoscenza,   la delicata fragranza dell’aria.

Quando poi lo Yokai Amikiri portò con sé la pandemia, e tutti fummo costretti a diventare Hikikimori,  fu allora che qui a Napoli, nel  popolare quartiere di Montesanto, ci ricordammo di una vecchia leggenda giapponese. E memori di una lontana parentela con la nostra Sirena Partenope, decidemmo di affidarci a lei: l’Amabie!

La profezia - Capitolo I
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