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LA SIRENA AMABIE CHE CONOSCEVA MOLTE PERSONE NAPOLETANE

La sirena incontro Pazzariello storto, strano,

e scherzoso che si impegnava e divertiva,

lo consideva quasi un giocattolo,

concepito in modo diverso che faceva ridere

come una persona spinta, matta,

con lo stesso valore che metteva in ridicolo la serietà,

allestiva in fretta scene comiche

e scene rappresentate da una zona stabilita

di gesti e di atteggiamenti, si vestiva in modo notevole,

ballava e recitava filastrocche,

suonava con gli strumenti musicali napoletani,

con il tamburo con un foro a metà,

con tre martelletti in legno e con tamburini,

muovendosi danzando per le via del quartiere cittadino,

con la mano destra aveva il bastone del picchiatore

in mano come un direttore d'ochestra.

Molte volte il suo compito era quello

di impugnare pane e pasta per pubblicizzare

le botteghe che lo producevano,

un pò come i ragazzi che oggi

si incontrano fuori ai ristoranti e negozi alimentari

che convincono la clientela a fermasi lì.

Pazzariello era sempre presente

anche alle sagre e alle feste di paese,

dove si incaricava di attirare le persone

per vendere all’asta alcuni oggetti

che avrebbero arricchito il ricavato della festa.

Oggi si incontrano tutti i giorni artisti di strada

ed ognuno con un talento diverso,

ma l’immagine e la simpatia del Pazzariello

resterà sempre impressa nei cuori

di tutti i napoletani che pensavano

a questo antico mestiere.

La giovane bella sirena non aveva paura

tra il fondo del suo corpo cavo

e la sua parte terminale del mare saltellava,

danzava e atratta da qualcosa

con tale corraggio di non si annoiava mai

nascondendo la sua anima sincera,

toccava il fondo per risalire.

La bella donna con il sorriso bellissimo

per il quale si esaltava con gli altri,

generosa di molte cose nella vita,

ma l'orgoglio di essere speciale

come una fanciulla di essere felice del passato,

essere curiosa del proprio futuro,

sorridendo sempre con le sue labbra,

guardando sempre con i suoi occhi

e soprattutto con il suo cuore.

Le persone blu amano il mare come una figura,

un'immagine esprimendo sensazioni,

gesti determinati da coraggio

e qualità per racchiudere l'alba

di un nuovo giorno di viaggiare alla scoperta

di ritrovare qualcuno da nuove terre, luoghi,

ma nell'avere nuovi occhi belli

che sono quelli che ti guardano

con tenerezza come il cielo nelle sue stelle,

il mare nelle sue gocce d'acqua

e il cuore nelle sue lacrime,

ci saranno giorni più facili e giorni più difficili,

l'importante è non fermarsi mai

per concedere alle persone blu nuove speranze.

 

Mario Romano - 32 - Ottaviano     

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